RISORSE

Per l’enciclopedia Treccani le risorse sono “qualsiasi fonte o mezzo che valga a fornire aiuto, soccorso, appoggio, sostegno, specialmente in situazioni di necessità”. Quindi, nella situazione attuale, l’Europa con i suoi Stati, Italia compresa, sono una risorsa per tutti coloro che scappano dai loro Paesi per venire da noi. Sia che lo facciano per fuggire alla guerra e alla violenza, sia che lo facciano per questioni economiche, e non il contrario, come chi ci governa vuole farci credere.
Nell’attuale contingenza, voler definire questa migrazione dall’Africa e dall’Estremo Oriente di migliaia di persone una risorsa per l’Europa, è a dir poco una panzana e solo la politica e i grossi interessi finanziari che la sostengono, possono pensare che siamo tutti citrulli. Diciamo piuttosto che questa “invasione”, oltre che dalla tragedia della guerra e dalla fame, è dettata da interessi di pochi che così pensano di sfruttare la manodopera dei Paesi più poveri come lavoratori creando un mercato della carne non solo da trasportare, ma anche da “gestire” con guadagni che ormai fanno impallidire i lauti ricavi ottenuti dalla droga e dalla vendita delle armi.
Alla faccia dell’umanità e delle sofferenze che provocano.
Un mercato degli schiavi aggiornato ai nostri tempi, senza più navi negriere e catene, dove pagano tutti: schiavi e popolazioni ospitanti. Il tutto vagheggiato e propagandato dai predicatori del multiculturalismo che credono che sia sufficiente prendere un contenitore (leggi barcone) pieno di immigrati di ogni genere, razza e religione, versarlo in una comunità di costumi secolari ben consolidati e farne un unico pastone digeribile a tutti. Tanto col sale dell’integrazione si sistema tutto.
Magari fosse così semplice, ma non lo è. Ai vari approfittatori si affiancano questi predicatori che ingenuamente, se non falsamente, sostengono i grandi interessi economici, col senso di colpa di chi giustifica le proprie opinioni con il voler risarcire i Paesi “poveri” per un passato coloniale e di sfruttamento di risorse altrui. Ma è una impresa autolesionista che non aiuta i poveri, ma ne crea di nuovi.
Nel contempo, ci si rifiuta di comprendere che tra le migliaia e migliaia di profughi, molti per cultura e ideologia non sono disposti a farsi inserire accettando regole avulse alle loro, creando uno scontro ideologico che alla fine sfocia nell’intolleranza di tutti, sia degli ospitanti che degli ospiti. Senza dimenticare, vista la buona percentuale di sana gioventù che arriva qui con pretese e atteggiamenti arroganti, che certi non sembrano disposti a molti sacrifici, e vogliono un tenore di vita che tanti autoctoni non si possono più permettere.
Insomma, tolto il doveroso aiuto che si deve a chi sta fuggendo dalla guerra e dalle carestie, aiuto che sarebbe meglio prestare nei Paesi d’origine, evitando magari di fomentarci guerre o di sfruttare manovalanza a costo minimo, il resto, ed è la maggioranza, non è giustificato e sarà alla fine uno sconvolgimento per tutti.
Proseguire su questa strada non è possibile. Che il mondo debba cambiare è giusto, appianando le diversità con più giustizia per tutti, ma non è con questi “travasi” imposti che si potrà ottenere qualcosa.
Perché possa cambiare devono cambiare anche le ideologie e non basta la cristiana misericordia.
Sono più di 14 secoli che nell’Islam si combatte, sia tra loro stessi per motivi “religiosi”, sia nel conquistare altri Paesi per espandere il loro credo (vedi Balcani e Spagna). Esso stesso è nato dalla conquista e dal genocidio e non dalla pace come si vuole far credere, a meno che la pace non sia intesa come l’accettazione e la totale sottomissione ai suoi precetti.
Pensare che tutto ciò sia integrabile con le altre culture e credenze è una illusione. E’ sbagliato anche pensare che i mussulmani pacifici che già convivono con gli “infedeli” come noi siano la dimostrazione che l’Islam sia integrabile, perché questo dimostra solo che anche nella società islamica non tutti sono veri fedeli, ferventi praticanti, ma questo avviene anche per coloro di noi che vivono ignorando le regole imposte dalle proprie appartenenze religiose o ideologiche, delle quali se ne fregano.
Con l’immigrazione attuale arriva una stragrande maggioranza di islamici. Saranno tutti islamici “trascurati” oppure convinti praticanti? Si integreranno accettando i nostri costumi, oppure manterranno le loro comunità chiuse rifiutando il nostro modo di vivere o imponendoci il loro, obbligandoci con il loro feroce integralismo a vivere giocando alla roulette russa?
Da quanto sta accedendo oggi, direi che non ci sono buone prospettive di pacifica convivenza. Cercare di giustificare la violenza di questo ultimo periodo con motivazioni folli dovuti alla depressione, al bullismo patito, all’infedeltà della moglie, all’incomprensione e fra un po’ anche l’insonnia o è moralmente sbagliato, oppure è dovuto all’ignoranza e non ultimo alla vigliaccheria.

paolo carbonaio





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